Il significato, e Alberto

Kabul 16 giugno 2010

Per le strade polverose va una bicicletta, cling, cling. I bambini giocano e fiumi di bambine dal vestito nero e dal fazzoletto bianco camminano verso la scuola. In questa citta’ antica e nuova alle volte i significati si intrecciano. E’ difficile capire cosa e’ pericoloso e cosa no.

Io continuo a cercare il significato. La mia fotografia e’ partita da un’ideale forse anche dall’attivismo e ora, incontrando Alberto, mi rendo conto di quanto sono diverso in quello che cerco. Ma guardandomi indietro mi rendo conto che sono state sempre li’ davanti a me le cose che ho inseguito, e sarebbe stato semplice ad un occhio attento riconoscere che non e’ un ideale che sta sotto alla mia fotografia, e che non lo e’ mai stato.

C’e’ una differenza, un volto che alle volte appare meschino nell’arte. Una separazione insormontabile fra le idee, le ideologie e l’arte. E alle volte si vorrebbe riunire, fare vivere insieme queste due entita’. Ma sempre di piu’ mi rendo conto di quanto siano separate. L’arte viene da una fonte diversa dell’ideologia e dalla nostra razionalizzazione di cosa e’ giusto e cosa e’ sbagliato. Viene da una relazione mistica con qualcosa di innominabile e altro rispetto all’evolvere degli eventi.

Il giornalismo, il racconto dei fatti dell’uomo deve essere filtrato da una razionalita’ vigile, lucida. Non sono veramente interessato a questo tipo di progetto. E questo rende la mia posizione pericolosa, ambigua, ma anche carica di punti di vista inesplorati soprattutto in questo paese.

Alberto e’ un giornalista spagnolo, al limite fra l’attivismo e il documentarismo. Ha vinto premi, ha attraversato guerre, ha una grande esperienza e una grande dolcezza negli occhi. Mi sento a mio agio con lui, ci riconosciamo come simili, ma ad un certo punto questa differenza della fonte della nostra ricerca mi colpisce.

Ma d’altronde io non sono di la’, sono ancora nell’ambiguo limbo fra un fotogiornalista e qualcos’altro. La sua aspirazione e’ di tornare a casa con uno scoop nella borsa io con un’opera d’arte. Ma lui lo ha sempre saputo cosa voleva, ha seguito l’idea che ci si aspetta di un giornalista preparato e ha saputo eccellere nella sua ricerca, e certamente andra’ a casa con cio‘ che vuole. Io ho ancora tempo da spendere per trovare la chiave arcana, che sta’ piu’ in profondita’ della superficie delle storie. Quella chiave che non appartiene alla storia ma al ritmo narrativo.

Ci lasciamo al tramonto, non posso nascondere una certa ammirazione per la sua ordinata professionalita’. Ma sono felice di continuare a percorrere la mia strada lentamente, senza inseguire le foto che mi renderanno famoso. Ma spettando che vengano da me, sincere, che mi catturino insieme al loro significato.

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